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Microbiota E Microbioma: Riflessione Sullo Stile Di Vita Di Oggi

Quelli che sembrano dei “paroloni” nel nostro titolo, sono in realtà elementi molto importati per il funzionamento del nostro corpo. Ve ne parliamo, perchè siamo persuasi che incoraggiare uno stile di vita salutare e prendersi cura del proprio organismo faciliti la guarigione dentro e fuori.

Ed è proprio così, come vedremo, poiché parleremo di una parte di noi che molto ha a che fare anche con i nostri stati emotivi.

Microbiota Vs microbioma

Una delle prime cose da stabilire è la differenza tra questi due concetti. Per Microbiota si intende il vastissimo insieme di microrganismi presenti in un essere umano.

Il microbioma invece è il patrimonio genetico del microbioma. Fin qui sembra molto elementare.

I microrganismi che popolano il nostro corpo, in particolare l’intestino, comprendono virus, batteri, che sono la maggioranza e miceti. Questi sono detti “buoni” per diversificarli da quelli “patogeni”, nocivi cioè per l’organismo.

Noi tuttavia, che abbiamo una certa avversione per la dualità, preferiamo dire che questi microrganismi cooperano tra loro affinchè si crei un equilibrio, da cui ognuno di essi ottiene un beneficio. Questo equilibrio viene detto Eubiosi. Quando cioè tutto funziona a dovere e stiamo “bene”.

Se invece la popolazione di microrganismi subisce qualche variazione per  cause che menzioneremo, si crea uno squilibrio del microbiota, che viene chiamato Disbiosi.  Un interessantissimo approfondimento lo trovate qui.

Come si forma il microbiota

Il microbiota si sviluppa nei primi giorni dalla nascita e diversi fattori ne influenzano la configurazione. Alla nascita il bambino viene immediatamente in contatto con batteri presenti sul corpo della mamma, attraverso la bocca, il seno, la superficie corporea in generale. Il microbiota inizia a formarsi nella sua incredibile varietà. Nutrendosi poi del latte materno, vi è un’ulteriore diversificazione di questi microrganismi, che diventa definitiva quando si viene a contatto con l’ambiente esterno. Per questa ragione i bambini nati da parto cesareo o che non  vengono allattati hanno una minore varietà di batteri, in quanto ne ricevono solo dal contatto con l’ambiente.

Infine è qui che durante la prima fase dell’infanzia il microbiota provvede allo sviluppo del sistema immunitario.

Disfunzioni

Ovviamente una difunzione del microbiota porta con sé l’insorgenza di infiammazioni e  patologie (cardiovascolari, metaboliche, neurologiche, ma anche psichiche ed addirittura oncologiche). In particolare, una dieta povera di fibre (vegetali, frutta, legumi) porta i batteri che di solito le metabolizzano, ad aggredirne altri, provocando l’assottogliamento del muco protettivo delle pareti dell’intestino. Questo porta un generale stato infiammatorio che favorisce l’insorgenza delle patologie di cui sopra.

Creare un’arca di Noè biologica

Negli ultimi anni gli scienziati hanno approfondito molto questo tema. L’Università di Firenze ha condotto uno studio molto significativo analizzando il microbiota delle popolazioni native del Burkina Faso. Si ritiene che l’alimentazione di queste popolazioni possa essere molto simile a quella degli uomini di epoca pre-industriale. Caratterizzata, cioè, da ampio consumo di vegetali, fibre e pochissima cacciagione.

Lo studio ha rivelato che vi è una stretta correlazione tra ciò che mangiamo ed il nostro stato di salute. Infatti, nel microbiota delle popolazioni native si trovano varietà di microrganismi che nel microbiota dell’uomo moderno sono praticamente estinti.

E’ nata quindi l’idea di creare un’arca di Noè biologica in cui coltivare i batteri ormai estinti o in via di estinzione a causa nell’apporto scorretto di nuitritivi, ma anche per il cambiamento di stile di vita, lontano dalla campagna e dagli animali e custodirlo. Il fine è quello di non perderlo per poi “ripiantarlo” in organismi che ne sono completamente sprovvisti e che quindi presentano delle patologie.

I mali del progresso

Come abbiamo visto, una corretta e varia alimentazione può contribuire a ristabilire un certo equilibrio nel microbiota. Tuttavia ci sono altri fattori, tutti ahimé connessi al nostro stile di vita moderno, che possono comprometterlo.

Il cibo che ingeriamo ha certamente un ruolo predominante. In un mondo, il nostro, in cui il massiccio uso di pesticidi in agricoltura, l’allontanamento dai cicli delle stagioni per le colture, i cibi raffinati ed industriali ricchi, tra l’altro , di grassi e zuccheri, hanno mutato radicalmente il nostro modo di mangiare.

Non basta, siamo abituati ad un consumo esagerato di carne e proteine animali. Laddove la carne prodotta dall’industria alimentare in allevamento intensivo sappiamo essere ricca di antobiotici ed ormoni. Questo per ovviare alle condizioni disumane in cui il bestiame viene tenuto in attesa di essere macellato.

“Farmaco facile”

farmaci dipendenti

foto dal web

Inoltre noi siamo la civiltà del “farmaco facile”. La magica pillola per qualunque problema. In grado di risolvere qualsiasi disturbo, senza badare alla causa per cui questo si manifesta e possibilmente capace di farlo riaffiorare periodicamente in modo da “fidelizzare” il paziente, che ricorrerà a dosi sempre maggiori di quel determinato farmaco.

Ebbene, l’uso massiccio di antibiotici (tra quelli che assumiamo e quelli contenuti nelle carni) è tra le cause più comuni della distruzione del microbiota. L’intestino infatti è la sede in cui viene creato ed alimentato il nostro sistema immunitario. Quando ingeriamo sostanze CHIMICHE che distruggono la flora batterica, siamo completamente esposti e senza difese. Non a caso quando dobbiamo assumere gli antibiotici, ci viene consigliato di accompagnarli ad una cura a base di probiotici.

Stati emotivi

Ecco che la nostra epoca è divenuta foriera di  nuovi morbi, prima rari se non addirittura sconosciuti. In cima alla lista c’è il cancro del colon (parte finale dell’intestino), ma anche obesità, seguita da patologie cardiovascolari, malattie autoimmuni ed ultime, ma non meno importanti, disturbi depressivi e stati ansiosi. Non dimentichiamo in fatti che grazie all’asse ipotalamo-ipofisi-surrene-sistema serotoninergico l’intestino è anche collegato agli stati emotivi. Spesso se siamo ansiosi abbiamo mal di pancia…

Tutte queste malattie sono chiamate dai ricercatori “i mali del progresso”. Paradossalmente abbiamo più disponibilità di cibo, ma stiamo peggio.

Cosa fare

Ritornare a volersi bene e ad occuparsi del proprio corpo. Perchè è anche di corpo che siamo fatti.

Molti altri sono i comportamenti che possiamo mettere in pratica per migliorare le condizioni del nostro microbiota. Tutto parte dal cibo che mangiamo, dalla quantità, qualità e varietà di alimenti che scegliamo di assumere. Un’assunzione massicia di carboidrati, ad esempio, senza la mediazione di fibre e vegetali, contruibuisce  al sovraccarico del sistema, che si occupa tra l’altro di sintetizzarli.

amarsi, volersi bene

foto dal web

Sicuramente tornare ad un’alimentazione “sostenibile”. Connessa ai cicli della natura e delle stagioni, con un rispetto per le colture ed il bestiame. Superamento, quindi, dello sfruttamento industriale intensivo e su larga scala, che produce una abnorne quantità di cibo “spazzatura” e sprechi smisurati in cibo e risorse.

Rispetto per gli allevamenti e per il bestiame, senza ricorrere sistematicamente all’uso indiscriminato di ormoni ed antibiotici per incrementare e salvaguardare la produzione.

Perchè, vedete, la vita non ha niente a che fare con le voci di bilancio, con il profitto. La vita in tutte le sue forme esige rispetto, innanzitutto.

Siamo parte di un sistema biologico, non ne siamo i padroni. Tutto funziona se c’è equilibrio, entropia.

Finchè queste due cose saranno interconnesse tra loro, finchè ci sarà chi continuerà a far soldi a spese della salute di tutti, non ci sarà possibilità di creare un mondo migliore per le generazioni future.

Continuate a seguirci per consigli sempre nuovi e, se volete, contattateci!

 

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