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Fiori Di Bach

Ognuno di noi è un guaritore, perché ognuno di noi sente nel cuore amore per qualcosa: per i nostri simili, per gli animali, per la natura o per la bellezza in qualche sua espressione. Ognuno di noi, inoltre, prova compassione per coloro che soffrono e questo è naturale, perché ognuno di noi, in alcuni periodi della propria vita, ha conosciuto la sofferenza. Siamo tutti guaritori e attraverso l’amore e la compassione, che sono nella nostra natura, siamo in grado di aiutare chiunque desideri veramente la salute. Cercate il conflitto, che ha luogo nella mente del paziente, dategli il rimedio che l’aiuterà a superare quel particolare problema e tutto l’incoraggiamento e la speranza di cui siete capaci e allora le virtù di guarigione che egli ha in sé faranno tutto il resto

 

Mi sono avvicinata ai fiori di Bach in una delle ultime lezioni del primo anno. Ho approfondito leggendo le opere di Bach. La bellezza dei suoi scritti mi ha colpito molto e ho cominciato a guardare le persone con occhi diversi. Col passare dei mesi ho cercato di comprendere i fiori e mi sono appassionata alle opere e ai seminari tenuti dal Dottor Orozco.

La mia visione si è espansa: non solo i fiori agiscono sul piano emozionale, ma anche su quello fisico.

Al secondo anno ho frequentato un master di approfondimento con la Dottoressa Zanardi sui rimedi floreali, che ho trovato molto interessante. Devo dire che a distanza di tre anni i fiori fanno parte del mio quotidiano: ho iniziato a riconoscerli in natura ed apprezzarli.

L’esperienza diretta che ho avuto in questi tre anni di scuola di naturopatia, mi ha portato a stilare un quaderno, in cui ho annotato i vari mix che ho dato ad alcune persone, per cercare di capire in che modo il fiore a livello vibrazionale agisce e non solo: sono stati aggiunti a creme, spray, lozioni ecc. per curare delle problematiche fisiche.

Cenni storici

Edward Bach nacque in Inghilterra nel 1886 e si laureò nel 1912. Fu immunologo e diventò omeopata. Una sua importante scoperta riguarda i nosodi[1], che tutt’ora vengono usati dalla medicina omeopatica.

Nonostante i successi ottenuti come medico, Bach non si sentiva soddisfatto: considerava le iniezioni una cura cruenta e si basava sull’assioma “cura l’uomo, il malato e non la malattia”[2]. Giunse alla conclusione che la malattia altro non fosse che uno squilibrio tra anima e personalità ed identificò nei fiori le potenzialità che cercava.

Bach lavorò per tutta la vita cercando le risposte nella natura

La sua vita seguiva un ritmo stagionale: la primavera e l’estate erano dedicate alla ricerca e alla preparazione dei rimedi. L’inverno era dedicato a tutti coloro che chiedevano il suo aiuto.

Ad uno ad uno trovò i rimedi che cercava, ognuno legato ad un’emozione o ad un particolare stato emotivo.

Il metodo di Bach si basa sul riconoscimento di diverse tipologie umane, con caratteristiche che se sono in equilibrio ci aiutano a sviluppare le nostre capacità.

 

Se ascoltiamo la nostra anima, faremo solo il nostro bene

 

floriterapia fiori di bach naturopatiaBach scoprì, che la tristezza, la paura e la sofferenza fisica dei suoi pazienti, potevano essere alleviate non appena il potenziale curativo naturale nei loro corpi si fosse sbloccato e fosse in grado di funzionare nuovamente. Un metodo, quello di Bach, basato sull’individuo. Semplice e naturale, utilizzabile da chiunque . Intuì che alcuni fiori trasmettevano attraverso la rugiada o l’immersione in acqua virtù terapeutiche uniche. Scoprì i Dodici Guaritori, i primi dodici fiori. Cominciò a proporli ai suoi pazienti e felice di questa scoperta, decise che questo metodo doveva essere conosciuto da tutti. La floriterapia da lì creata comprende 38 fiori.

Edward Bach annotava tutto il giorno una grande varietà di piante. Annotava dove crescevano, quale terreno preferivano, il colore, la forma, il numero dei petali. Se si riproducevano per tubero, radice o seme. Passava ore seduto a studiare le abitudini e le caratteristiche di ogni fiore, pianta albero. Era indubbiamente un uomo di grande intuito, forse anche veggente con doti paranormali.

Egli individuò a un livello sottile, invisibile, quello che era presente anche nella forma fisica. Cercò le corrispondenze tra la pianta e l’uomo. Come la Luce permette la fotosintesi clorofilliana con processi chimici di amidi e zuccheri, allo stesso modo la luce nella ciotola attraverso il metodo del sole potenzia l’acqua di sorgente e l’essenza floreale, senza nessun processo chimico.

Le persone attraverso i fiori di Bach diventano consapevoli del miglioramento del loro stato d’animo. Questi rimedi agiscono aumentando le nostre vibrazioni e aprendo i nostri canali, in modo che possiamo percepire il nostro Sé spirituale.

Le proprietà vitali della luce contenuta nell’essenza stimolano lo stato emozionale del soggetto apportando un cambiamento nel suo corpo luminoso. Il Feto, alla nascita, si presenta con la testa rivolta verso il basso, subito dopo il parto il neonato resta steso sulla schiena. Mano a mano che cresce impara a muovere la testa, gli arti. In seguito a girarsi, gattonare, sedersi. Infine a tirarsi su con le braccia e a stare eretto conformemente alle varie fasi di sviluppo della coscienza e di interazione con il mondo.

E’ diverso vivere stando sdraiati gattonando o trovarsi in un’altra posizione. Il cambiamento di prospettiva comporta anche un cambiamento di mentalità (la segnatura dei fiori ci aiuta a capire in quale stadio la persona è rimasta imprigionata).

Bach per i primi 3 rimedi Impatiens, Clematis e Mimulus utilizzò la triturazione omeopatica. Presto si rese conto che non era un metodo valido. Alla fine individuò e scelse il modo di estrazione delle essenze dei Fiori di Bach della solarizzazione e della bollitura. I rimedi omeopatici lavorano sulle diluizioni e sulle dinamizzazione, finché il rimedio da velenoso diventa farmaco adatto ad aiutare la persona che presenti quella data sintomatologia. Mentre la floriterapia agisce sulle vibrazioni, per risonanza, accordo energetico.

 

Metodo del sole

Non c’è bisogno di invertire la polarità. La prima diluizione si chiama madre, la seconda base, la terza dosaggio.

I fiori vanno raccolti e messi in una ciotola subito, quindi è bene stare nei pressi della pianta. Si usa una ciotola di vetro sottile trasparente. I petali sono dinamizzati dal sole. Assolutamente non devono prendere ombra, altrimenti va gettato tutto e bisogna iniziare di nuovo.

L’azione dei rimedi è quella di aumentare le nostre vibrazioni e di aprire i canali affinché possiamo metterci in sintonia con il Sé spirituale ed inondarci di quella virtù di cui abbiamo bisogno.

Le essenze non curano aggredendo la malattia, ma inondando il corpo con le splendide vibrazioni della Natura Superiore, in presenza della quale la malattia si scioglie come neve al sole.

 

Metodo della bollitura

Nella bollitura i fiori avvizziscono e si dissolvono nell’acqua che bolle, così come i vecchi modelli si spezzano. In questo modo ha luogo il cambiamento esistenziale. La resistenza al cambiamento genera sofferenza, per l’anima è paragonabile al processo di cottura.

 

 

[1]     I nosodi sono una classe di rimedi utilizzati in omeopatia. Si tratta di quei preparati ottenuti a partire da materiale patologico, ad esempio da campioni prelevati dalle pustole di un paziente con una malattia della pelle o dalla mucosa di un paziente con una malattia respiratoria. – fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Nosode

[2]     Cit. Christian Frederich Samuel Hahnmann, medico tedesco fondatore della medicina alternativa denominata omeopatia.

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